RIMBALZI (colpo accidentale nei poligoni)

CONSIDERAZIONI BALISTICHE SUI RIMBALZI

DEI PROIETTILI DOVUTI ALL’ESPLOSIONI DI COLPI ACCIDENTALI DI ARMI DA FUOCO DURANTE  GARE E/O ALLENAMENTI DI TIRO 

 

Come tutti ben sanno lo sport del tiro in movimento con armi da fuoco è uno sport individuale nel quale il rapporto con il pubblico è praticamente inesistente.

Gli allenamenti e le gare si possono svolgere sia in impianti all’aperto che al chiuso. Il distanziamento con altri tiratori e/o con l’eventuale pubblico viene garantito in modo naturale in quanto  l’eventuale pubblico è posizionato sempre alle spalle del tiratore.

Allo stato attuale però la normativa è notevolmente carente e spesso ci si affida solo alle indicazioni che il Perito Balistico indicherà nella  relazione che andrà a stilare e che normalmente riguarda solo l’altezza dei parapalle frontali e laterali, la direzione di tiro e eventuali prescrizioni riguardanti la categoria del poligono e la tipologia di armi che si potranno utilizzare.

Personalmente non ho mai letto in nessuna relazione altre tipologie di indicazioni come ad esempio :

· Grafici con le indicazioni dell’origine del tiro (punto dal quale hanno origine le traiettorie dei proiettili);

· Analisi, prescrizioni e verifiche sulla tipologia di parapalle;

· Indicazioni tecniche sulle chiusure laterali ( tipologie di barriere, muri, colli, terrapieni, scarpate, traverse o altri rialzi naturali o strutture artificiali idonee allo stazionamento dei bersagli;

· Indicazioni sulla zona dell'area di tiro dove NON collocare i bersagli il tutto per evitare intercettazione delle traiettorie anomale dei proiettili  dovute allo sparo di colpi accidentali ecc.;

· Indicazioni sulle distanze dei settori di tiro e se nell’impianto è ammessa l’attività  con armi ad anima rigata con munizione a palla unica.

· Se l’impianto le cui aree di tiro sono interamente chiuse da strutture edilizie di qualsiasi genere risultano idonee a contenere la fuoriuscita dei proiettili delle armi con il munizionamento di previsto impiego;

In mancanza di queste indicazioni purtroppo in caso di incidente il Gestore della struttura, Il Presidente dell’Associazione e il progettista dei percorsi di fuoco ne risponderanno civilmente e penalmente. ( vedi ad esempio l’incidente al poligono di Oria (BR) che causò la morte di un tiratore a causa di un parapalle laterale basso e un rimbalzo causato dall’impatto dell’ogiva su di un pneumatico posizionato sull estradosso dello stesso parapalle laterale).

Premesso ciò è necessario utilizzare la massima attenzione nella scelta dei materiali e nella preparazione dei settori di tiro ponendo particolare attenzione alla problematica dei rimbalzi.

La balistica non è, purtroppo, una scienza esatta e specialmente nei rimbalzi sono pochi i casi in cui è possibile prevedere l’esatto risultato di una prova. La quantità di variabili che influenza la dinamica di uno sparo è tale da renderlo un evento unico e irripetibile, ma si tratta pur sempre di un fenomeno legato alle leggi della fisica e, in quanto tale, si presta ad essere analizzato con l’ausilio di appositi modelli. 

Il rimbalzo di un proiettile è influenzato dai seguenti parametri:

• Massa del corpo urtato.

• Materiale e struttura del corpo urtato.

• Dimensione del corpo urtato.

• Materiale e struttura del proiettile.

• Comportamento del proiettile. A seguito dell’urto il proiettile può deformarsi, frantumarsi o rimanere inalterato. Quale di queste tre possibilità si manifesterà dipende dalla configurazione del corpo urtato e dalla struttura del proiettile.

• Energia d’impatto. In un urto, l’energia cinetica del proiettile influenza il comportamento del proiettile stesso. Un proiettile penetra il corpo urtato solamente se l’energia cinetica posseduta al momento dell’impatto supera una certa soglia minima (l’energia minima dipende dal tipo di materiale del corpo urtato). Se il proiettile non possiede questa quantità minima di energia, le condizioni di rimbalzo saranno completamente diverse rispetto a quelle che avrebbe lo stesso proiettile dotato di energia cinetica superiore alla soglia richiesta. Anche la deformazione e la frammentazione del proiettile richiedono un’energia minima, senza la quale non possono avvenire.

• Condizioni di volo dopo il rimbalzo. L’urto tra proiettile e corpo urtato imprime al proiettile una forza e un momento. In funzione dell’intensità della forza e del momento trasmessi, il proiettile prosegue il suo volo in una condizione di stabilità o di instabilità.

Argomento molto importante è anche la stabilizzazione del proiettile e senza entrare nello specifico bisogna ricordare che un proiettile cal.9x21 si stabilizza all’incirca dopo 50/60 cm. dall’uscita della canna. Questo significa che se durante la sua traiettoria incontrerà un ostacolo posizionato a 50/60 cm nell’impatto con esso potrà deviare in modo anomalo. In questo caso la scelta della tipologia di barricata è fondamentale. Una barricata con montanti di ferro risulterà molto pericolosa.

Esempio :

· Un tiratore esplode un colpo accidentale durante l’azione di movimento e spostamento  verso la barricata se troppo vicino il montante della recinzione potrebbe non assorbire il colpo e di conseguenza deviarlo verso il tiratore stesso o verso il Safety Officer che lo segue.

· Un tiratore esplode un colpo accidentale durante l’azione di movimento la traiettoria andrà verso il piede della barricata colpendo la base di cemento che la sostiene la deviazione con traiettoria anomala sarà inevitabile.

· Lo stesso dicasi se la pavimentazione è costituita da pietrisco. Un colpo accidentale che intercetta una pietra potrebbe frantumarsi e una scheggia potrebbe risultare pericolosa.

Impatto del proiettile sul montante della barricata

Impatto del proiettile sulla basetta di cemento